di Cristiano Gabrielli
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«Quando sarò grande sarò morto».
Daniele Villa Zorn
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.Non si attraversa o trapassa lo spettatore né se stessi se non considerandoli ambedue come elementi liquidi nel quale l’artista ha la capacitá di viaggiare.
Si potrebbe pensare che questi elementi debbano la loro denominazione rispetto al luogo dove li si incontra: chi generalizza gli darebbe probabilmente un identico nome comune.

Un esempio calzante sono l’acqua del mare e le lacrime.
Semplicemente acqua con sale.
E se fosse possibile intercambiarli continuamente o mescolarli, o inquartare di proposito l‘una con le altre ed aspettarsi magari che qualcuno estremamente sensibile si rendesse conto delle differenze o dell’inganno?
O magari pensare di compiere una ridicola impresa titanica di circumnavigazione a nuoto ed approfittare della distrazione dello spettatore per cercare nel frattempo di aumentare il livello di una con le altre.

Daniele Villa (Zorn) é ubiquo come i dadaisti da cui nobilmente discende o tra i quali ascende, a seconda della sua posizione, dell’attivitá e del tipo di osservatore coinvolto.
Il suo movimento é (s)costante, la modalitá é libera come lo stile che pratica, la responsabilitá é eroica, assolutamente co(s)mica.
Qui siamo noi.

Dobbiamo possedere la sua stessa capacitá di selezionare, di agire, di compiere e di subire tanto lo strappo all’immagine che la contrattura fisica e lo scacco mentale.

Se nell’azione e nel gesto artistico l’essere umano viene suggerito come sensibile, astruso, scomodo interprete ed é l’unica macchina ludica e straniante possibile, allora ogni cosa é (im)possibile.

Mentre (non) la si realizza nel frattempo ci si puó domandare le ragioni e scoprire i significati non tanto del gesto evidente, quanto di quello giocato di nascosto eppure estrinseco.
Si puó quindi poi trionfare, inconsolabili.
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Daniele Villa Zorn
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Photo-Video Eleonora Cerri Pecorella https://www.facebook.com/eleonora.cerri

#RESISTENCIA é un progetto di MADE A.C. https://www.facebook.com/madeasociacion/
Direzione artistica e design Cristiano Gabrielli
Produzione, mediazione culturale e traduzioni Vanya Saavedra
Registrazione fotografica e video German Torres
